La vasca era pronta Nella stanza bianca come latte, E sterile come morte, Di luce appannata. Profumo di masochismo macabro. Suono di saliva che scende in gola Ingoiando la paura Dell’aver scelto di morire.
Lenta la fanciulla si scioglieva: Prima un piede, poi una gamba, Poi i molli glutei e la liscia pancia, Poi i seni morbidi e i turgidi capezzoli. E di lei rimaneva sulla superficie acida La testa con occhi sbarrati E sorriso di libertà Di chi ha abbandonato le catene. Dolce, affondava la chioma: Tesoro di colorati e confusi pensieri, Che come nave stracolma d’acqua Si adagia nell’oblio dell’oceano.
-VALERIAFONTEPOINT, GazzettaFemminista
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